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Pozzo di Butt (EV).

Losone - Arcegno


Paradiso per anfibi e rettili alle porte di Locarno

L’area di Losone-Arcegno è un paesaggio d’eccezione, dove si alternano una ventina di zone umide e di zone aride. Si tratta di un luogo di grande interesse naturalistico per rettili, anfibi e libellule. L’ambiente boschivo circostante, lasciato allo stato naturale, rappresenta un’opportunità per lo studio della sua evoluzione e delle relazioni tra le specie.

Da fare

  • Cerca i massi erratici – grandi sassi che sono stati portati dai ghiacciai
  • Conta il numero di libellule diverse che vedi
  • Chiudi gli occhi, ascolta la voce della natura. Quanti uccelli diversi riesci a distinguere?
  • Osserva i sottopassi per anfibi sulla strada tra Arcegno e Ronco s/Ascona, sotto Balladrüm.
  • Visita il Monte Verità, con il suo Museo Casa Anatta e la casa del tè

Itinerario


Partenza dal nucleo di Arcegno per un percorso circolare che passa dal Pozzo di Butt, con vista panoramica dal dosso di Barbescio, per ridiscendere alla Bollettina Lunga e tornare al punto di partenza dopo aver visitato il biotopo in zona San Giorgio. È possibile estendere il percorso fino a raggiungere il motto Balladrum, dove il panorama spazia fino al Piano di Magadino e i siti di riproduzione di anfibi nelle vicinanze.

Note: l’itinerario è compreso all’interno dell’Inventario federale dei paesaggi, siti e monumenti naturali d’importanza nazionale. IFP: oggetto n°1806, Ponte Brolla-Arcegno.

Percorso principale
Varianti
Fermate bus
Parcheggio
Punto panoramico
Siti di riproduzione degli anfibi d’importanza nazionale
Paludi d'importanza Nazionale
Riserva Forestale

Durata percorso: 2 h 45 min.

Natura e paesaggio


Un’eredità glaciale: le rocce montonate

Nel paesaggio di Losone-Arcegno sono ben riconoscibili i segni dell’ultima glaciazione: il ghiacciaio ha levigato le rocce, trasportato massi erratici e modellato i dossi arrotondati e gli avvallamenti dove hanno potuto formarsi stagni e minuscole torbiere. L’area si estende sino alle gole di Ponte Brolla ed è descritta nell’Inventario federale dei paesaggi, siti e monumenti naturali d’importanza nazionale come il paesaggio glaciale più caratteristico e completo a bassa altitudine di tutta la Svizzera.

Libellula quadrimacchiata (MS)
Bolle di Mondrigo (IS)

Flora e fauna

La vegetazione è molto variata grazie a un mosaico di microclimi: caldi e secchi sulla cima dei dossi e presso le aree rocciose, umidi e freschi in vicinanza di bolle, sorgenti e ruscelli. Nelle aree umide il bosco è caratterizzato dal frassino e dall’ontano nero, mentre nelle zone più aperte crescono il giunco a fiori acuti e la graziella. Lungo gli stagni è presente la cannuccia di palude. L’area è eccezionale anche dal profilo faunistico. Sono presenti quasi tutti gli anfibi e i rettili possibili per questa fascia altitudinale, con specie che prediligono le zone di pianura come il tritone punteggiato meridionale, la rana agile e la raganella padana, oppure la natrice tassellata, uno dei rettili meno diffusi in Svizzera. Si registrano inoltre una ventina di specie di libellule, molte delle quali sono rare.

Biotopi e aree protette


Per biotopi si intendono comparti territoriali limitati, con condizioni fisiche, chimiche e climatiche ben definite. I principali biotopi, spazi vitali per numerose specie, sono censiti e inseriti in inventari che ne delimitano il perimetro. La tutela dei biotopi avviene tramite la creazione delle aree protette, dunque attraverso l’adozione di decreti di protezione e gli strumenti della pianificazione del territorio.

Regole di comportamento


La presenza umana può avere un impatto importante sulle specie e gli ambienti più sensibili. Restare sui sentieri, tenere al guinzaglio il cane, non raccogliere fiori o catturare animali, non depositare rifiuti e attenersi alle disposizioni presenti sul posto (fuochi all’aperto, campeggio, ecc.) è necessario per salvaguardare la ricchezza di questi luoghi.

Foto: Eric Vimercati (EV), Marina Sartoris (MS), Ivan Sasu (IS)